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Helsinki, Svezia

#GUGGENEIGHT

il museo-percorso

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in collaborazione  con:

Paolo Venturella e Cosimo Scotucci

15   /  09   /  2013

Museo d'arte contemporanea

Water front

Rigenerazione urbana

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Un grazie speciale a 

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Paolo Venturella, architetto

Cosimo Scotucci, architetto

Il museo Guggenheim Helsinki è un progetto multi-funzionale che presenta l'arte dell'esposizione con i suoi servizi annessi come uno spazio multi-uso: un auditorium, un commercio ma anche un ristorante, un bar e delle zone relax.

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Il progetto è situato in prossimità del centro storico nella zona portuaria lungo la costa.

La disposizione del progetto permette di garantire una vista libera sul mare da Etelainen Makasiinukatu e l'accesso principale è a nord, da dove proviene il flusso pedonale principale.

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Il progetto prende in considerazione le differenti funzioni del programma, classificandole in due grandi gruppi: l'esposizione (con la vetrata che ruota verso il cielo per avere una luce indiretta) e i suoi molteplici servizi annessi.

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Il concetto nasce dalla riflessione sull'ideale spazio d'esposizione per un museo: un percorso continuo genera una direzione principale di visita, assimilabile a quella del Guggenheim di New York realizzato da F.L. Wright, dove la rampa porta al suo interno i visitatori. In questa ottica il visitatore è invitato a usufruire delle gallerie attraverso una seria di spazi contigui. Questi spazi, grazie a dei pannelli speciali ruotanti e pieghevoli, sono facilmente divisibili e assemblabili. Lungo le gallerie, dei muri attrezzati delimitano gli spazi espositivi e contengono opere d'arti o i loro sistemi di sostegno.

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Per elaborare un punto di convergenza, il percorso continuo è spinto verso centro per creare un momento unico, dove le attività si rincontrano. Nasce così lo spazio multi-uso.

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Bar, ristorante e area relax sono le attività che richiedono più luce e una vista diretta, pertanto sono posizionati verso il mare, mentre le gallerie e gli uffici sono spazi pensati con una luce più controllata, orientati quindi verso nord e ovest, dove la luce risulta più diffusa.

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Il volume è sopraelevato creando l'entrata come spazio completamente in aggetto, rendendo possibile quindi l'accesso alle due corti. La prima è aperta direttamente verso la città come un luogo pubblico coperto, mentre la seconda è chiusa verso il porto, configurandosi come l'auditorium.

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Per collegare il volume con la vetrata sul tetto con quello che dispone di una vetrata sul lato del mare, un semplice movimento di torsione genera due superficie continue: una opaca, l'altra trasparente.

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Così, Il passaggio da flusso di luce diretta a indiretta è graduale per evitare il contrasto abbagliante e di fatto non ci sono discontinuità tra lo spazio illuminato e quello più protetto per evitare nella fruizione effetti accecanti ai visitori.

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