Roma, Italia
#COMMON FRAME
Concorso Hortocontext Lanificio Factory
30 / 09 / 2012
Un grazie speciale a
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Vivien Corre, paesaggista
Tommaso Sacconi, fotografo e architetto
Vanessa Venturi, architetto
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senza dimenticare:
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Oliver Bucks, consulente sostenibilità ambientale
Juan Ignacio De Benedetto, chef
Michela Guglielmi, architetto
Arianna Robertiello, architetto
Uno spazio di produzione e di condivisione, in linea con la filosofia del Lanificio Factory: ieri fabbrica di lana, oggi fabbrica d'idee.
L'orto diviene un luogo di'aggregazione sociale e di scoperta grazie alla terra, il nostro bene comune da proteggere e preservare, impegnando studenti e i nostri pollici verdi grazie alla pratica del workshop.
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L'immagine di partenza è la materia della lana con i suoi intrecci e le sue trame che il pallet incarna diventando la trama in permanente evoluzione.
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Si tratta di un patchwork lavorato come una maglia di pieni e di vuoti, dove i percorsi, le sedute, gli orti e i piani di lavoro dialogano in un disordine apparente che simultaneamente genera lo spazio di lavoro attraverso connessioni funzionali.
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Icona profanata del reciclaggio, il pallet è stato scelto per la sua natura flessibile e per la sua disponibilità nei pressi di via di Pietralata.
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La materia a costo zero permette d'indirizzare e di concentrare il budget del progetto verso strategie di sviluppo sostenibile, grazie alle quali Lanificio e il suo orto diventano energeticamente autonomi.
Il sole, il vento e l'acqua sono le risorse alternative che generano energia pulita attraverso i pannelli fotovoltaici, l'eolico ad asse verticale, il recupero delle acque piovane reimpiegate per l'irrigazione degli orti e la pompa idraulica che sfrutta la portata dell'Aniene, l'affluente del Tevere che bordeggia il Lanificio.